Da molti anni, giunto l'Avvento, Padre Ezio Bertini dà il via alla realizzazione del presepio. La sua è una... vocazione. Progetto in testa, con l'aiuto di vari collaboratori (ricordiamo, uno su tutti, Walter Feda, venuto a mancare nel 2011), Padre Ezio ogni anno crea una nuova soluzione per la rappresentazione della natività del Signore Gesù. Il "cantiere", nascosto fino alla notte Santa da una panno amaranto, è posto nella cappellina del crocifisso ligneo. In quella postazione giorno dopo giorno, colpo dopo colpo, prende vita il presepio animato di San Sebastiano. Ed ecco la "lettura" del presepio secondo quanto lo stesso Padre Bertini scrive di suo pugno.

Padre Ezio Bertini"L’abbondanza dell'acqua della fontana, del lago o del mare nei nostri presepi, sta a significare l’abbondanza delle grazie profuse dall'amore di Dio e dalla Sua misericordia infinita,attraverso i Sacramenti del Battesimo e della Penitenza. Anche la sobrietà con cui il frontespizio del presepio è addobbato, un festone natalizio, vuole simboleggiare un rivolo d’acqua, non incolore, ma luccicante d’oro, come la grazia Divina.

L’arco della giornata è scandito dalle fasi:

ALBA – GIORNO – TRAMONTO – NOTTE.

ALBA. Apre il ciclo con il colore dell’aurora. Nel contempo troviamo alcune luci accese permanentemente: la LUCE DELLA CAPANNA (Gesù è la LUCE, non può avere luogo la tenebra), i punti in cui si trovano i FUOCHI (simboli della luce e del calore: Gesù battezza con Spirito Santo e fuoco). L’ACQUA del mare e il getto d’acqua sempre attivi, abbondanti (il battesimo va vissuto senza interruzione). I PASTORI sulla montagna, sono in continuo movimento, notte e giorno. Nella notte non si fermano, ma vincono le tenebre con le lucerne accese: l’uomo è chiamato a vivere nella luce di Cristo per essere in grado di abbattere le tenebre, il peccato. 

GIORNO. Evidenziata l’attività dell’uomo, specialmente la pastorizia, fonte di guadagno per un futuro sicuro ("non di solo pane vive l’uomo"). Un pastore cura le pecore agitando un bastone, un altro le tosa, altri le controllano (sono il loro patrimonio!), stando in una grotta, non curanti di ciò che avviene nella capanna antistante e della massa di gente che vi è indirizzata. In lontananza un asinello gira la macina senza sosta, instancabilmente.

TRAMONTO. Si attenuano le luci del giorno. L’uomo, mentre si avvia verso la propria abitazione, si sofferma a contemplare la bellezza del creato che si materializza nel colore del tramonto che si specchia in parte nell'acqua. Lentamente poi tutto si colora di azzurro, ricavando e tinteggiando una grotta sotto il villaggio, dalle sembianze di una ridente camera nuziale.

NOTTE. Segue, dopo il tramonto, l'incantevole accendersi delle luci ad illuminare le case dei villaggi. Le stelle si accendono nel cielo, mentre la cometa passa all'orizzonte con il suo movimento continuo: è il momento magico! In dissolvenza appare l'ANGELO, per scomparire con l’affacciarsi delle prime luci del giorno. Ai visitatori il compito di scoprire il punto preciso del presepio in cui l’Angelo appare e scompare. L'ASINO E IL BUE che fine hanno fatto? Secondo il Papa forse non c’erano. Noi, per non far torto a nessuno, ce li abbiamo messi e in abbondanza. Guardate un po' dietro la grotta, li troverete insieme con una coppia di cammelli. Siamo sicuri così di far contento S. Francesco il quale certamente li ha considerati nel suo presepio e… come ha chiamato fratello il sole e sorella la luna, per i nostri due non ha trovato difficoltà chiamarli "fratello asino" e "fratello bue" e dare loro il tradizionale posto.
A voi il piacere di leggere e… chissà?, magari di scoprire qualcosa d'altro che in questa passeggiata ci è sfuggita o lasciata di proposito." 

P. Ezio Bertini

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Al tramonto

Cala la notte

Cielo stellato

La notte

Passa la stella cometa

Il mattino

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