La notizia è ufficiale, la Comunità dei Barnabiti di Livorno ha chiuso i battenti per ordini superiori. L'ordine dei barnabiti ha dovuto prendere drastiche decisioni in questi ultimi anni in relazione alla diminuzione delle vocazioni che hanno portato alla chiusura delle comunità locali come la nostra. È successo in quel di Napoli con l'Istituto Bianchi di Napoli ed è successo anche a Livorno con la Comunità retta, di fatto, da un solo membro, il nostro Parroco Padre Giovanni Battista Damioli.
Dopo inutili tentativi di ricomporre la Comunità che ha perso in ultimo, Padre Bertini e in precedenza Padre Fumagalli e Padre Caldiroli, il Padre Generale, Francisco Chagas Santos da Silva, ha ratificato la dolorosa scelta della chiusura di Livorno, sede di una delle Comunità più antiche. I Barnabiti, infatti, si stabilirono a Livorno nei primi decenni del XVII secolo presso la chiesa di S. Sebastiano, fondata a partire dal 1632. 

La comunità parrocchiale deve anche accettare un'altra dura realtà: il Vescovo, Monsignor Giusti ha operato una rivoluzione nei vicariati della città accorpando più parrocchie in Unità Pastorali, così San Sebastiano cessa di essere parrocchia e diviene una delle tre realtà dell'Unità Pastorale Duomo insieme a Madonna e Beato Stenone.

Il nostro parroco in virtù della sua proverbiale riservatezza non ha mai reso dichiarazioni sulle voci che da qualche tempo giravano in parrocchia, attendendo l'occasione ufficiale per comunicare le decisioni che gli sono state imposte e che, in virtù del voto di obbedienza, si appresta a rispettare. In occasione della festa di Ognissanti, il giorno 1 novembre 2018, infatti, la Santa Messa delle ore 11.00 è stata concelebrata dal parroco e dal Padre Barnabita Filippo Lovison (*), Assistente Generale e Procuratore Generale della Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo.

Padre Filippo ha ringraziato il Padre e i Barnabiti per tutta l'immane opera svolta a favore della cura delle anime e della diffusione della cultura, iniziata nella prima metà del 1600 e protrattasi fino ai giorni d'oggi. La comunità barnabitica, infatti, fu chiamata a Livorno per erudire la gioventù cittadina nelle materie scientifiche, mentre invece furono mandati a Livorno come missionari. Il primo Barnabita a mettere piede a Livorno fu P. Giovanni Ambrogio Mazenta di Milano, architetto, che mentre era Padre Preposto nel collegio barnabitico di Pisa fu chiamato da Cosimo I alla fine del 1500, a far parte del folto gruppo di architetti e ingegneri nella progettazione e costruzione della nuova chiesa in Livorno. Presso la medesima chiesa di S. Sebastiano si formò la scuola pubblica dei Barnabiti a partire dall’8 Ottobre 1650. Essa fu costruita a spese degli stessi Barnabiti con il plauso della popolazione che viveva nelle vicinanze della chiesa di S. Sebastiano.  Le scuole durarono fino al 1886. Prima del 1810 esse erano le uniche in tutta la città ove si insegnasse la Fede in Cristo e la lingua italiana. Esse furono frequentate da insigni personaggi livornesi: il Guerrazzi riconosceva d’aver dai Barnabiti imparato a scrivere in italiano, Giovanni Marradi, Renato Fucini, mons. Pio Alberto del Corona e molti altri, tra cui Pietro Mascagni.

Durante la Santa Messa, in risposta all'intervento di una parrocchiana addolorata per la partenza del parroco e invocante un intervento di revoca della decisione, Padre Filippo ha ricordato che la decisione è "irreversibile" e che i fedeli devono aiutare il Padre a superare questo momento, senz'altro doloroso, pregando e risparmiando polemiche e inutili azioni di contrasto. "Chiusa una porta, se ne apre un'altra" ha detto, assicurando che farà di tutto affinché Padre Battista possa ritornare anche più volte al mese a Livorno per mantenere i contatti con la comunità parrocchiale, e invitando tutti ad andare a Roma per fargli visita in San Carlo ai Catinari.

La stampa ha pubblicato alcuni articoli che evidenziano la notizia della partenza del Padre e della riluttanza di molti parrocchiani ad accettare la scelta. A tal proposito, è stata intrapresa l'iniziativa della raccolta firme per chiedere al Santo Padre di rivedere la decisione, anche se, come ha ribadito P. Lovison, la decisione è presa e nulla potrà cambiare le cose.      

L'appuntamento per il saluto al Padre è fissata per sabato 24 novembre alle ore 18.30 durante la S. Messa Vespertina.
Chiediamo a tutti coloro i quali avranno piacere di salutare il Padre, di presenziare la Santa Messa con lo spirito di confortare il Padre in questo momento particolare, senza, per questo, creare scompiglio o iniziative inutili e dannose.

(*)Padre Filippo è Assistente Generale e Procuratore Generale della Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo, Membro della Commissione Giuridico-Canonica dei Chierici Regolari di San Paolo, Professore Ordinario della Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e Professore Invitato presso il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo, Facoltà di Teologia, Presidente dell’Associazione Italiana dei Professori di Storia della Chiesa, e Direttore di Chiesa e Storia. 

 

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